Con il decreto legge n. 133 del 12 settembre del 2014, sono state confermate, per il settore delle telecomunicazioni, gli incentivi governativi preannunciati nel Consiglio dei Ministri del 29 agosto u.s., volti a realizzare alcuni degli obiettivi fissati dall’ Agenda Digitale Europea ed a colmare cosi’ il digital divide del Paese.

Segnatamente, è stato confermato il contributo del credito d’imposta a valere sui tributi IRES e IRAP. L’incentivo è stato portato al 50% del costo dell’investimento, rispetto al 30% inizialmente annunciato.

Potranno godere di tali benefici, i progetti imprenditoriali volti a rendere fruibili il servizio di banda larga i cui piani industriali o finanziari risultino approvati entro il 31 luglio 2014, e qualora il progetto imprenditoriale soddisfi uno degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.

Inoltre l’ investimento privato non dovrà essere inferiore alle soglie di seguito indicate: i) a 200 mila euro nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, con completamento degli interventi infrastrutturali entro 9 mesi; ii) a 500 mila euro nei comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 10.000 abitanti, e completamento degli interventi infrastrutturali entro 12 mesi; iii) non inferiore a 1 milione di euro nei comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti e completamento degli interventi infrastrutturali entro 12 mesi. L’ultimo termine di 12 mesi è esteso a 24 mesi per investimenti superiori a 10 milioni di euro e a 30 mesi per investimenti superiori a 50 milioni di euro.

La novella governativa ha anche integrato il Codice delle comunicazioni elettroniche, inserendo l’articolo 87-ter. Con il citato articolo, è stato previsto uno snellimento dell’iter burocratico richiesto per le infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici.

Infatti, qualora fossero necessarie – per il raggiungimento della banda ultra larga – alcune modifiche delle caratteristiche strutturali di impianti già provvisti di titolo abilitativo, che comportino aumenti delle altezze non superiori a 1 metro e aumenti della superficie di sagoma non superiori a 1,5 metri quadrati, sara’ sufficiente una autocertificazione descrittiva della variazione dimensionale, da inviare contestualmente all’attuazione dell’intervento ai medesimi organismi che hanno rilasciato i titoli.

Quindi, non occorrerà più l’attivazione di un iter autorizzativo ulteriore rispetto ai titoli già in possesso dell’operatore.

Inoltre, sempre alla luce delle prescrizioni del decreto in esame, l’installazione o la modifica di impianti di radiotelefonia mobile, da realizzarsi su edifici e tralicci preesistenti – che comporti la realizzazione di pali di supporto per antenne aventi altezza non superiore a 1,5 metri e superficie non superiore a 0,5 metri quadrati – non sara’ più soggetta ad autorizzazione paesaggistica.